Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso, mentre Wall Street procede positiva.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,3% a 30.274 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Chiude invariato invece l’Ibex 35 di Madrid (+0,0%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 e il Dow Jones lo 0,6%.
Gli ultimi dati macroeconomici statunitensi alimentano l’ottimismo sui tagli ai tassi d’interessi della Fed previsti per il 2024.
In particolare, la terza lettura (finale) del Pil annualizzato del terzo trimestre 2023 ha mostrato un incremento del 4,9% su base trimestrale, in rallentamento rispetto al +5,2% della stima degli analisti e della lettura precedente. Sempre nel 3Q23 i consumi personali hanno evidenziato un aumento del 3,1%, anch’esso al di sotto del consensus e della seconda lettura (entrambe +3,6%).
Fronte mercato del lavoro, nella settimana al 16 dicembre le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state pari a 205mila, rispetto alle 215mila del consensus e alle 203mila della settimana precedente.
Sempre oltreoceano, a novembre il Leading Index del Conference Board è calato dello 0,5%, in linea alle attese e dopo il -0,8% di ottobre.
Nel Vecchio Continente, i prezzi della produzione industriale (PPI) in Italia hanno riportato a novembre un calo dell’1,2% su base mensile, dopo il +2,2% di ottobre. Il dato su base annua evidenzia una contrazione del 16,3%, in accelerazione negativa rispetto al -12,4% del mese precedente.
In Francia, l’indice di fiducia dei consumatori si è attestato a dicembre a 100 punti, in miglioramento contro le attese (98 punti) rispetto al dato di novembre (99 punti).
Per quanto riguarda la giornata di domani, l’attenzione si sposterà sulla pubblicazione di diversi indicatori, tra cui il PIL del Regno Unito e il deflatore PCE negli Stati Uniti, un elemento chiave per monitorare l’inflazione e di particolare interesse per la Fed.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,099, il cambio dollaro/yen scende a 142,1. Tra le materie prime, il petrolio scende con il Brent (-0,99%) a 78,9 dollari e il Wti (-1,1%) a 73,4.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Erg (+2,3%) seguita da Tim (+1,7%), Diasorin (+1,3%), Recordati (+1,1%). Si posizionano in coda invece Ferrari (-2,5%), A2a (-1,0%), Banca Mediolanum (-0,9%), Stmicroelectronics (-0,7%).