Mercati asiatici – Misti con il sentiment diviso tra diversi segnali

Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura in rialzo di Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,2 e l’1%, peggio Hong Kong (-1,7%). Resiste invece il Giappone con Nikkei +0,1% e Topix a +0,4%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,3%, lo S&P500 a +1% e il Dow Jones a +0,9%.

Gli investitori stanno valutando l’impatto della decisione della Cina di fermare l’esportazione di una serie di tecnologie legate alle terre rare, una mossa che pesa sulle relazioni tra Pechino e Stati Uniti.

L’attenzione resta nel contempo su una serie di dati macroeconomici in calendario oggi. Tra questi, gli operatori prevedono una crescita annuale dell’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, un dato particolarmente monitorato dalla Fed per l’inflazione, in rallentamento al 3,3% di novembre dal 3,5% del mese precedente. Una lettura che dovrebbe fornire nuovi spunti utili a delineare con maggiore chiarezza l’outlook di politica monetaria statunitense.

Dall’agenda giapponese, a novembre l’indice dei prezzi al consumo ha rallentato, in linea alle attese, al +2,8% a/a dal +3,3% di ottobre. Al netto dei prezzi relativi a prodotti freschi, si è attestato, come da consensus, al +2,5% a fronte del precedente +2,9%.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,1 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 142,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1%) a 80,2 dollari e il Wti (+1%) a 74,6 dollari.