Wall Street recupera quasi interamente la “defaillance” del giorno precedente con gli indici che trovano spazio e benzina per risalire proprio nel finale di seduta in un mercato comunque prefestivo e molto sottile per numero di scambi.
I quattro indici principali avanzano tutti oltre un punto percentuale con l’unica eccezione del Dow Jones (+0,9%). Lo S&P500 mette a segno un progresso dell’uno per cento, Il Nasdaq dell’uno e trenta ed il Russell 2000 del 1,7%.
In evidenza Micron (+8,3%), società di semi conduttori, AMD e Tesla entrambe in crescita di oltre il tre per cento.
VIX invariato a 13,65 punti dopo un massimo iniziale fino a 14,50.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti tentano una nuova discesa iniziale con il Tbond che cede quattro punti base fino al 3,84%, ma chiudono in calo di un punto base sulla stessa scadenza al 3,89%.
Tra le materie prime, il petrolio scivola di nuovo al di sotto dei 74 dollari al barile, in scia alla buona notizia della rinuncia da parte degli Stati Uniti di bombardare le postazioni yemenite sule coste del Mar Rosso.
Metalli preziosi che mantengono l’impostazione positiva con l’oro in lieve progresso e l’argento che chiude invece invariato annullando un precedente allungo.
Sul mercato valutario, il dollaro cede quasi mezza figura nei confronti della moneta unica fino a 1,099, mentre mette a segno l’ennesimo record storico contro la lira turca a 29,2.