Mercati – Eurolistini cauti in avvio di seduta con Milano flat

Avvio incerto per le principali borse europee dopo la pausa natalizia con l’attenzione che resta su politica monetaria, agenda macroeconomica e tensioni internazionali.

A Milano, il Ftse Mib è flat a 30.348 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il Dax di Francoforte (0,0%), il Cac 40 di Parigi (0,0%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).

Cresce l’aspettativa che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse già a marzo.

I membri del consiglio della Banca del Giappone hanno invece discusso la potenziale tempistica per porre fine al regime di tassi negativi durante la riunione della scorsa settimana, con diversi policy maker che hanno tuttavia affermato di non vedere alcuna fretta nell’adottare tale decisione.

Sullo sfondo continuano a pesare le tensioni in Medio Oriente dopo che i ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato un attacco alla nave commerciale MSC United, nella zona del Mar Rosso, sferrato per impedirle di raggiungere Israele.

Sul fronte macroeconomico, il sentiment beneficia in Cina dei dati che hanno mostrato un’accelerazione della crescita dei profitti industriali del paese. Da monitorare nel pomeriggio, oltreoceano, le richieste mutui MBA e l’indice manifatturiero FED Richmond di dicembre.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,104 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 142,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 80,8 dollari e il Wti (-0,3%) a 75,3 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 156 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,51%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Saipem (+1,4%), Diasorin (+0,6%), Iveco e Cucinelli (entrambi +0,5%).

In coda invece BPER Banca (-0,8%) che ha raggiunto un accordo con le Organizzazioni Sindacali del Gruppo volto a favorire un ricambio generazionale e professionale, unitamente a una riduzione della forza lavoro; tale accordo prevede l’uscita di 1.000 risorse anche tramite il ricorso al Fondo di Solidarietà di Settore.

Giù anche Unicredit (-0,5%) e Banco Bpm (-0,5%) dopo l’annuncio che dal 1° gennaio 2024 avranno decorreranno gli effetti giuridici della scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco Bpm stessa.