Le borse europee migliorano leggermente a metà seduta, in presenza comunque di volumi più sottili del consueto nella settimana corta delle festività, mentre i futures di Wall Street viaggiano flat.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 30.425 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Dax di Francoforte (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%). Più cauto l’Ibex35 di Madrid (flat).
Gli investitori restano intenti a monitorare i segnali a livello di politica monetaria, agenda macroeconomica e situazione geopolitica.
Continua a prevalere la previsione che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse già a marzo.
I membri del consiglio della Banca del Giappone hanno invece discusso la potenziale tempistica per porre fine al regime di tassi negativi durante la riunione della scorsa settimana, con diversi policy maker che hanno tuttavia affermato di non vedere alcuna fretta nell’adottare tale decisione.
Sul fronte macroeconomico, il sentiment beneficia in Cina dei dati che hanno mostrato un’accelerazione della crescita dei profitti industriali del paese. Da monitorare nel pomeriggio, oltreoceano, le richieste mutui MBA e l’indice manifatturiero FED Richmond di dicembre.
Il clima resta per contro appesantito dalle tensioni in Medio Oriente dopo che i ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato un attacco alla nave commerciale MSC United, nella zona del Mar Rosso, sferrato per impedirle di raggiungere Israele.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,105 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 142,6. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,5%) a 80,5 dollari e il Wti (-0,6%) a 75,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 156 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, ancora in vetta Saipem che accelera a +3,2%, seguita da Iveco (+1,9%) e Finecobank (+1,1%). Modesti cali in coda per Banco Bpm (-0,4%) dopo l’annuncio che dal 1° gennaio 2024 avranno decorreranno gli effetti giuridici della scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco Bpm stessa, A2A e Mediobanca (entrambe -0,3%).