Mercati asiatici – Senza una direzione univoca tra un mix di segnali

Seduta mista per i principali listini asiatici, orfani di Corea del Sud e Thailandia per festività e dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1,1%. Più cauti Hong Kong (-0,2%) e il Giappone con Nikkei a -0,2% e Topix a +0,2%.

Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P500 hanno terminato in parità, il Dow Jones a +0,1%.

Gli investitori restano intenti a valutare i segnali provenienti dalle banche centrali nel tentativo di prevedere il loro futuro percorso di politica monetaria, con il governatore dell’istituto giapponese Kazuo Ueda che sta intanto ponendo le basi per il primo aumento dei tassi di interesse del Paese dal 2007.

Sempre in tema banche centrali si consolida l’aspettativa che la Fed abbia concluso il suo ciclo di rialzi del costo del denaro e che inizierà ad attuare un allentamento nel 2024.

Sullo sfondo restano le incertezze legate alla situazione economica cinese e ai rischi di una recrudescenza dell’inflazione nonché le preoccupazioni per i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.

Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,107 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 141,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 77,6 dollari e il Wti (+0,4%) a 72,1 dollari.