Mercati – Borse europee chiudono miste, bene Piazza Affari (+0,6%)

Chiusura mista nella prima seduta del 2024 per le principali borse europee, mentre Wall Street procede negativa.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni a 30.524,6 punti (+0,6%), positivo come l’Ibex35 di Madrid (+0,8%) e il Dax di Francoforte (+0,1%); negativi invece il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%).

Oltreoceano, il Dow Jones sale dello 0,1%, lo S&P500 e il Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,4% e l’1,3%.

Gli investitori rimangono concentrati sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali con l’intento di delineare con maggiore chiarezza la traiettoria futura di politica monetaria.

Gli operatori stanno scommettendo sull’85% di probabilità che la Federal Reserve proceda con tagli dei tassi già a marzo. In aggiunta, le previsioni indicano che sia la Banca Centrale Europea che la Banca d’Inghilterra implementeranno tagli rispettivamente superiori a 150 punti base e a circa 140 punti base nel corso del 2024.

Dall’agenda macro odierna è emerso che la lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona stilato da HCOB per il mese di dicembre ha evidenziato un valore di 44,4 punti, sopra il consensus e il dato preliminare (entrambi 44,2 punti).

In particolare, in Germania il dato finale dell’indice Pmi manifatturiero ha evidenziato un valore di 43,3 punti, al di sopra dei 43,1 punti della rilevazione preliminare e delle attese. Il dato finale di novembre si era attestato a 42,6 punti. Mentre in Italia, sempre a dicembre, il PMI manifatturiero à migliorato a 45,3 punti oltre le attese (44,2 punti) e rispetto ai 44,4 punti di novembre.

Oltreoceano, è stato diffuso il PMI manifatturiero Usa finale di dicembre, che si è attestato a 47,9 punti, in calo rispetto ai 48,2 punti del dato preliminare e ai 48,4 punti previsti dagli analisti. L’indicatore, inferiore alla soglia dei 50 punti, segnala dunque una contrazione dell’attività nell’ultimo mese del 2023.

Nei prossimi giorni, il focus sul fronte macroeconomico si orienta verso l’inflazione nell’Eurozona. Giovedì, la Germania pubblicherà i dati relativi all’inflazione, seguita venerdì dai dati Eurostat, che costituiranno i principali indicatori economici per il Vecchio Continente. Negli Stati Uniti, mercoledì saranno resi noti i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve, mentre venerdì sarà diffuso il rapporto sull’occupazione relativo al mese di dicembre.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,096 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 141,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,0%) a 76,3 dollari e il Wti (-1,3%) a 70,7 dollari, dopo il rally in scia all’invio da parte dell’Iran di una nave da guerra nel Mar Rosso in risposta all’affondamento di tre imbarcazioni Houthi da parte della Marina americana durante il fine settimana, aumentando le tensioni nell’area.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 163 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.

Tornando a Piazza Affari, guida MPS (+6,1%), seguita da Bper (+3,6%), Unipol (+2,6%), Leonardo (+2,0%) mentre arretrano Erg (-2,8%), Interpump (-1,8%), Stm (-1,4%), Campari (-1,4%).