Wall Street inizia l’anno a velocità diverse con il listino tecnologico che perde decisamente smalto appesantito dai suoi grossi calibri. Apple cede oltre il tre per cento e poco meno Meta. In calo anche la batteria dei semi conduttori (Nvidia e AMD), nonché Amazon e Microsoft, questi ultimi di poco più di un punto percentuale.
Meno pesante è invece il calo degli altri indici. Lo S&P500 lascia sul terreno lo 0,6% ed in Russell 2000 lo 0,7%, mentre il Dow Jones termina con un leggero guadagno (+0,1%).
Tutti gli indici reagiscono e non chiudono sui minimi intraday.
VIX in rialzo del sei per cento a quota 13,2 punti, rispetto ad un massimo intraday a 14,20 (+12%).
Sul mercato obbligazionario i rendimenti invertono bruscamente la rotta e risalgano di otto punti base sulla scadenza decennale (Tbond) chiudendo al 3,94%.
Giornata negativa invece per la gran parte delle materie prime, che iniziano l’anno come l’avevano terminato.
Il petrolio lascia sul terreno quasi due punti percentuali terminando poco al di sopra dei 70,5 dollari al barile, dopo un iniziale scatto d’orgoglio (+2%) fino a $73,5.
Per i metalli preziosi è proseguita l’impostazione negativa della settimana scorsa, ancora penalizzati dal rimbalzo del biglietto verde, con l’oro che perde mezzo punto percentuale e l’argento uno, dopo aver disperso entrambi un guadagno dell’uno per cento nella mattinata.
Sul mercato valutario il dollaro prosegue la fase di recupero, rafforzando tuttavia sensibilmente il recupero nei confronti della moneta unica di una intera figura fino a 1,095. Nuovo record del biglietto verde rispetto alla lira turca a 29,75.