Avvio in frazionale rialzo per le principali borse europee, con gli occhi sulla Federal Reserve e l’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 30.258 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,9%).
Il sentiment è stato condizionato dai verbali della riunione di dicembre del Federal Open Market Committee della Fed, che hanno indicato che i tassi di interesse rimarranno elevati più a lungo.
I trader hanno frenato le loro scommesse sui tagli dei tassi dopo aver preso in considerazione un taglio di un quarto di punto al tasso di riferimento entro la riunione di marzo.
L’attenzione si sposterà ora sui prossimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti in uscita domani. Oggi invece, sempre da oltreoceano, sono attesi i dati ADP Employment Change di dicembre, le richieste settimanali sussidi disoccupazione e i PMI servizi e composito di dicembre.
Raffica di dati macro anche dal Vecchio Continente, con gli indici PMI servizi e composito di dicembre di Italia, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito e l’inflazione tedesca di dicembre, quest’ultima che anticipa il dato dell’area euro previsto per domani.
Sul fronte geopolitico, resta alta la tensione nel Mar Rosso e in Medio Oriente, con l’Iran che ha affermato che gli attacchi che hanno ucciso quasi 100 persone nel paese sono stati effettuati per punire la sua posizione contro Israele.
Tensioni che, unitamente alle interruzioni dell’offerta in Libia e a una dichiarazione dell’OPEC che si impegna a stabilizzare i prezzi, hanno sostenuto i prezzi del petrolio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,094 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 143,5. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 78,9 dollari al barile e il Wti (+1,1%) a 73,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 168 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Leonardo (+2,2%), MPS e Banco Bpm (+1,4%), TIM (+1,2%), arretrano invece in particolare Tenaris (-0,7%) e Cucinelli (-0,5%).