Mercati – Europa amplia le perdite a metà seduta, Piazza Affari -0,6%

Le borse europee ampliano le perdite a metà seduta, con l’attenzione che resta sul job report a stelle e strisce e le banche centrali, mentre i future di Wall Street viaggiano sotto la parità.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 30.218 punti, giù come il Dax di Francoforte (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%), l’Ibex35 di Madrid (-1,1%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%).

Il sentiment è alimentato dalla speculazione secondo cui un mercato del lavoro resiliente potrebbe ritardare i tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Gli operatori sono in attesa del rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, che dovrebbe mostrare che i datori di lavoro hanno aggiunto 175.000 posizioni il mese scorso.

Anche se si tratta di un ritmo di assunzioni più lento rispetto a novembre, rifletterebbe comunque la forza economica e aumenterebbe la prova che le scommesse su una politica monetaria più accomodante si sono spinte troppo oltre.

I trader ora vedono una probabilità del 65% circa che la Fed tagli i tassi entro la riunione di marzo, in calo rispetto all’85% circa di una settimana fa.

Sul fronte macro, intanto, a dicembre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un aumento dello 0,2% su base mensile (dato preliminare), in linea con le attese e dopo il -0,6% di novembre. Su base annua i prezzi al consumo hanno riportato un +2,9%, in linea con il consenus e rispetto al +2,4% del mese precedente. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, mostra a dicembre (dato preliminare) un incremento su base tendenziale del 3,4%, rispettando le previsioni degli analisti e dopo il +3,6% di novembre.

Nel frattempo, i mercati monetari europei hanno scommesso sui tagli dei tassi di interesse dopo che l’inflazione nella regione è stata in linea con le aspettative. Gli operatori scontano 145 punti base di allentamento della politica monetaria entro la fine dell’anno, a fronte dei quasi 175 punti base attesi la scorsa settimana.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 145,2, in scia alla speculazione che la Banca del Giappone troverà più difficile sciogliere la politica dei tassi di interesse negativi a seguito del terremoto avvenuto all’inizio di questa settimana.

Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 78 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 72,7 dollari: l’oro nero consolida il guadagno settimanale, mentre le tensioni latenti in Medio Oriente e Nord Africa hanno eclissato i segnali di indebolimento della domanda statunitense.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund stabile a 168 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,85%.

Tornando a Piazza Affari, positivi in particolare MPS (+1%), Iveco (+0,6%) e Intesa Sanpaolo (+0,4%), arretrano invece soprattutto Recordati e Campari (-2,2%), Fineco (-1,8%) e STM (-1,7%).