Avvio sotto la parità per le principali borse europee, con gli occhi sul job report a stelle e strisce.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 30.224 punti, giù come il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), l’Ibex35 di Madrid (-0,5%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%).
L’attenzione degli investitori è rivolta ai dati cruciali sull’occupazione negli Stati Uniti per valutare i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve.
Si prevede che i dati che verranno diffusi oggi pomeriggio sulle buste paga non agricole saranno solidi, mostrando che a dicembre i datori di lavoro statunitensi hanno aggiunto 175.000 posti di lavoro lo scorso mese.
I trader ora vedono una probabilità del 65% circa che la Fed tagli i tassi entro la riunione di marzo, in calo rispetto all’85% circa di una settimana fa.
In giornata, occhi anche ai dati sull’inflazione della zona euro e sui prezzi alla produzione, il che aiuterà a modellare le aspettative per la politica della Banca Centrale Europea.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,092 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 145, in scia alla speculazione che la Banca del Giappone troverà più difficile sciogliere la politica dei tassi di interesse negativi a seguito del terremoto avvenuto all’inizio di questa settimana.
Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 78,1 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 72,8 dollari: l’oro nero consolida il guadagno settimanale, mentre le tensioni latenti in Medio Oriente e Nord Africa hanno eclissato i segnali di indebolimento della domanda statunitense.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 168 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.
Tornando a Piazza Affari, positivi in avvio in particolare MPS (+0,6%) e Prysmian (+0,3%), arretrano invece soprattutto Recordati (-1,8%), Leonardo (-1,5%), Campari (-1,4%) e Moncler (-1,2%).