Avvio incerto per le principali borse europee con l’attenzione che resta sulla politica monetaria, i dati macroeconomici e la situazione internazionale.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 30.432 punti, cauto come il Dax di Francoforte (+0,1%), l’Ibex35 di Madrid (0,0%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
I mercati continuano a prevedere che la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse entro marzo, in attesa dei dati sull’inflazione statunitense che verranno diffusi giovedì e che dovrebbero fornire nuovi segnali sull’outlook della banca centrale americana. L’indicatore, al netto delle componenti più volatili, è previsto in ulteriore rallentamento al 3,8% su base annua di dicembre dal precedente +4%.
Per quanto riguarda l’Eurozona, occhi stamane sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia dei consumatori.
In Germania, gli ordini di fabbrica di novembre sono migliorati meno delle attese a +0,3% m/m (consensus +1,1%) dal -3,8% di ottobre (rivisto da -3,7%). Anno su anno il calo è stato del 4,4% a fronte del -3,4% stimato e del -7,3% della precedente lettura.
Sullo sfondo persistono i timori per le tensioni internazionali e le incertezze legate a Hong Kong e la Cina a causa delle preoccupazioni per una regolamentazione più severa sul settore del gaming e per gli insufficienti sforzi di Pechino nel sostenere l’economia.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,094 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 144,5. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 78,0 dollari al barile e il Wti (-1,2%) a 73,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 170 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Amplifon (+2,4%), seguita da MPS (+1,3%) e Banca Generali (+1%) mentre arretrano Eni (-1,4%), Saipem (-0,9%) e Stm (-0,7%).