Avvio contrastato a Wall Street, con lo sguardo rivolto questa settimana ai dati sull’inflazione Usa e all’avvio delle trimestrali.
Nel dettaglio, dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano rispettivamente lo 0,5% e lo 0,2%, mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.
Nonostante i dati più recenti sull’occupazione, i quali hanno evidenziato ancora una volta la resilienza del mercato del lavoro americano, gli operatori continuano a prevedere un allentamento della politica monetaria della Fed già al meeting FOMC di marzo. Il tanto atteso taglio ai tassi d’interesse, infatti, è scontato dai mercati con una probabilità ancora superiore al 60%.
Nuove indicazioni sulla traiettoria futura dei tassi potrebbero giungere questa settimana dai dati di dicembre sui prezzi al consumo Usa, in uscita giovedì: l’indice CPI è atteso rallentare solo leggermente, dal 3,2% al 3,1% annuo, mentre l’indice Core è previsto accelerare dal 3,8% al 4,0% annuo.
Al via questa settimana anche la stagione delle trimestrali, con l’attenzione rivolta venerdì ai conti dei colossi bancari, tra cui JP Morgan e Citi Group.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a quota 1,096, mentre il dollaro/yen scende a 144,4. Tra le materie prime, in forte calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-4,2%) a 75,5 dollari e il Wti (-4,6%) a 70,4 dollari, dopo il taglio da parte dell’Arabia Saudita prezzi di vendita ufficiali per tutte le regioni in un contesto di persistente debolezza del mercato.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sul Treasury a 2 anni e 10 anni scendono rispettivamente al 4,37% e al 4,03%.