I futures sull’azionario americano cedono lo 0,4-0,7%, preannunciando un avvio in ribasso a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare all’agenda macroeconomica.
Chiusura positiva ieri per i principali indici oltreoceano, con il Nasdaq in rialzo del 2,2%, lo S&P 500 dell’1,4%, il Dow Jones dello 0,6%.
L’attenzione degli investitori è già rivolta ai dati sui prezzi al consumo Usa di dicembre, in uscita giovedì: l’indice CPI è atteso salire al 3,2% su base annua (+3,1% a novembre) e allo 0,2% su base mensile (+0,1% a novembre). L’inflazione Core, invece, dovrebbe rallentare dal 4,0% al 3,8% a/a, mentre il dato m/m è atteso stabile allo 0,3%.
Nel frattempo, la policy maker della Fed, Michelle Bowman, ha affermato che se l’inflazione continuerà a scendere e ad avvicinarsi al target del 2%, sarà opportuno iniziare a ridurre i tassi per evitare che la politica diventi eccessivamente restrittiva.
Dall’agenda macroeconomica odierna, intanto, la bilancia commerciale di novembre ha evidenziato un deficit di 63,2 miliardi di dollari, in miglioramento contro le attese (64,9 mld) rispetto ai 64,5 miliardi di ottobre.
Al via questa settimana anche la stagione delle trimestrali, con l’attenzione rivolta venerdì ai conti dei colossi bancari, tra cui JP Morgan e Citi Group.