Gli eurolistini chiudono poco mossi, con Wall Street appena sopra la parità dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,1% a 30.541 punti, in leggero rialzo come l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre chiudono sostanzialmente invariati il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi. Termina in calo invece il Ftse 100 di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3%, lo S&P 500 lo 0,2%, il Dow Jones lo 0,1%.
Gli investitori restano intenti a trarre maggiori indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali: per quanto riguarda la Federal Reserve, l’attenzione domani sarà rivolta ai dati di dicembre sui prezzi al consumo Usa, attesi in leggera accelerazione.
Lato BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che “gli indicatori deboli segnalano una contrazione dell’economia anche a dicembre, confermando la possibilità di una recessione tecnica nella seconda metà del 2023 e di prospettive deboli nel breve termine”, aggiungendo che “i dati in arrivo indicano che il futuro rimane incerto e le prospettive orientate verso il basso”.
Dall’agenda macroeconomica odierna, a novembre il dato finale sulle scorte all’ingrosso statunitensi ha evidenziato un -0,2%, in linea con il consensus e il dato preliminare.
Sempre negli Stati Uniti, nella settimana al 5 gennaio l’indice Mba che misura le nuove richieste di mutui ipotecari ha registrato un aumento del 9,9%, dopo il -10,7% della settimana precedente.
In Europa, le vendite al dettaglio italiane sono aumentate a novembre dello 0,4% su base mensile, in linea con ottobre. Su base annua, il dato ha segnato una crescita dell’1,5%, in accelerazione rispetto al +0,5% del mese precedente.
Nello stesso mese, la produzione industriale francese è cresciuta dello 0,5% su base mensile, rispetto alla variazione nulla delle attese e dopo il -0,3% di ottobre. Su base annua, ha segnato un incremento dello 0,6%, oltre il +0,3% del consensus, ma in rallentamento rispetto al +2% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,096, il cambio dollaro/yen a 145,8. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 77,5 dollari e il Wti (+0,1%) a 72,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 162 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,83%.
Tornando a Piazza Affari, chiude in vetta Finecobank (+2,4%) dopo i dati sulla raccolta di dicembre, seguita da Iveco (+2,2%), Azimut (+1,6%), Unicredit (+1,2%). In coda invece Campari (-6,5%) dopo il collocamento di azioni per 650 milioni e obbligazioni convertibili per 550 milioni, Terna (-1,9%), Saipem (-1,8%), Italgas (-1,7%).