BPM – Colloca con successo un bond Green Senior Non Preferred per 750 mln, ordini oltre 3,2 mld

Banco BPM ha concluso con successo una nuova emissione Green Senior Non Preferred, con scadenza sei anni e possibilità di rimborso anticipato a gennaio 2029, per un ammontare pari a 750 milioni.

Gli ordini, superiori a 3,2 miliardi, pari a quattro volte l’ammontare emesso con richieste da
parte di oltre 200 investitori, confermano il sempre maggiore riconoscimento da parte degli investitori nel nome Banco BPM. Circa il 65% degli ordini allocati ha avuto una connotazione ESG.

Il titolo è stato emesso ad un prezzo pari a 99,537% e paga una cedola fissa del 4,875%.

L’obbligazione, che è riservata agli investitori istituzionali, è stata emessa a valere sul Programma Euro Medium Term Notes e ha un rating atteso di Baa3/BB+/BB+/BBB(low)
(Moody’s/S&P/Fitch/DBRS).

I proventi derivanti dall’emissione del titolo saranno destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel nuovo Green, Social and Sustainability Bonds Framework della Banca, pubblicato lo scorso 7 novembre.

Si tratta della seconda emissione, la prima in formato Green, nell’ambito del nuovo Framework. Con questa, sono otto le emissioni ESG finora collocate con una raccolta complessiva di 5 miliardi.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Banco BPM ha, inoltre, ottenuto sul proprio Framework una certificazione fornita da Institutional Shareholder Services ESG (ISS ESG) quale soggetto indipendente
avente competenza ambientale, sociale e di sostenibilità: Second Party Opinion (SPO).

Gli investitori che hanno partecipato all’operazione sono principalmente asset manager (67%) e banche (23%), mentre la distribuzione geografica vede la presenza prevalente di investitori esteri (tra cui Regno Unito col 31%, Francia con il 13%, Germania con il 10% e Paesi Nordici con l’8%) e dell’Italia con il 26%.