Seduta tonica per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3 e l’1,5%, bene come Hong Kong (+1,6%) e il Giappone, con Nikkei a +1,8%, ancora ai massimi degli ultimi 33 anni, e Topix a +1,6%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, lo S&P500 a +0,6% e il Dow Jones a +0,5%.
Sale l’attesa per l’inflazione statunitense che verrà diffusa oggi pomeriggio, con un indice core su base annua previsto in rallentamento al +3,8% di dicembre dal +4% del mese precedente, e che dovrebbe fornire agli investitori nuovi spunti utili a determinare le prossime mosse della Federal Reserve.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha intanto affermato che i funzionari devono osservare più segnali di raffreddamento dell’economia prima di ridurre i tassi, ammettendo comunque che l’attuale livello di politica monetaria è adeguato per riportare l’inflazione al target del 2% fissato dall’istituto.
In Cina, la banca centrale ha discusso con vari economisti come aumentare l’efficacia dell’allentamento monetario.
Domani lo sguardo si sposterà sull’inflazione del gigante asiatico e sull’inizio della stagione delle trimestrali statunitensi che prenderà il via con big del settore finanziario tra cui JPMorgan e Citigroup.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,098 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 145,4. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 77,4 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 72,0 dollari.