Gli eurolistini chiudono negativi, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni, con l’attenzione rivolta soprattutto all’inflazione Usa.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,7% a 30.249 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-1,0%), il Dax di Francoforte (-0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,8%, il Dow Jones cede lo 0,6%.
Focus principale della giornata è l’inflazione americana, in accelerazione oltre le attese: a dicembre, infatti, l’indice dei prezzi al consumo è salito del 3,4% anno su anno, rispetto al 3,1% di novembre e al 3,2% delle attese. Su base mensile, il CPI è aumentato dello 0,3%, rispetto allo 0,1% del mese precedente e allo 0,2% del consensus.
Prescindendo da elementi volatili quali cibo ed energia, l’inflazione Core negli Stati Uniti ha invece registrato un lieve rallentamento dal 4,0% al 3,9% annuo, dato comunque sopra le attese (+3,8%); su base mensile, il CPI Core è salito dello 0,3%, come previsto e stabile rispetto a novembre.
Dati che contribuiscono a smorzare l’ottimismo degli investitori sugli attesi tagli ai tassi di interesse nei prossimi mesi da parte della Federal Reserve.
Sempre negli Stati Uniti, nella settimana al 6 gennaio le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 202mila, sotto le attese (210mila) e appena inferiori alle 203mila della settimana precedente (dato rivisto da 202mila).
Nel Vecchio Continente, a novembre la produzione industriale italiana ha registrato un calo dell’1,5% su base mensile, rispetto al -0,2% delle attese e di ottobre. La variazione rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 3,1%, dopo il -1,1% di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,094, mentre il cambio dollaro/yen sale a 146,1. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+2,8%) a 78,9 dollari e il Wti (+2,9%) a 73,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 161 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,81%.
Tornando a Piazza Affari, guida Iveco Group (+5,9%) dopo l’aggiornamento al rialzo del target price da parte di Goldman Sachs, seguita da Pirelli (+2,8%), Brunello Cucinelli (+2,2%), Leonardo (+1,9%). Chiudono in coda invece Monte Paschi (-4,5%), Azimut (-2,9%), A2A (-2,9%), Saipem (-2,6%).