Le principali borse europee proseguono toniche nel pomeriggio nonostante il rallentamento di Wall Street rispetto all’apertura.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 30.480 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,9%) l’Ibex35 di Madrid (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%). Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, il Nasdaq e lo S&P500 lo 0,1%.
I dati sotto le attese dei prezzi alla produzione statunitensi, diffusi oggi pomeriggio, con un indice a -0,1% m/m e +1% a/a, a fronte di un consensus rispettivamente a +0,1% e +1,3%, sostengono l’ottimismo dei mercati.
Dati che smorzano le incertezze generate ieri dall’inflazione Usa e che rafforzano l’aspettativa sui tagli ai tassi per quest’anno da parte della Federal Reserve, con gli operatori che ora vedono una possibilità leggermente superiore di un primo allentamento già a marzo mentre continua a prevalere la previsione di una riduzione a maggio.
Lo sguardo resta nel contempo focalizzato sulla stagione delle trimestrali che ha preso il via oggi con una serie di risultati nel settore bancario, oltre che sulle questioni geopolitiche, con Washington e Londra che hanno lanciato nella notte un attacco contro gli Houthi nello Yemen, due giorni dopo che i ribelli hanno rigettato un ultimatum per fermare i raid contro le imbarcazioni nel Mar Rosso.
Dall’agenda macroeconomica europea, l’indice dei prezzi al consumo francese finale di dicembre ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile, in linea alle attese e al dato preliminare. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 3,7%, rispettando anche in questo caso consensus e preliminare.
A novembre la bilancia commerciale del Regno Unito ha evidenziato un deficit di 1,41 miliardi di sterline, a fronte dei 3,0 miliardi delle attese e dopo il disavanzo di 3,2 miliardi di ottobre (rivisto da 4,48 mld).
Nello stesso mese, la produzione industriale oltremanica ha registrato una crescita dello 0,3% su base mensile, in linea con le attese e dopo il -1,3% di ottobre (rivisto da -0,8%). Su base annua, il dato ha mostrato un calo dello 0,1%, rispetto al +0,7% e al -0,5% del mese precedente (rivisto da 0,4%).
Sempre a novembre la produzione manifatturiera ha riportato una crescita dello 0,4% su base mensile, oltre il consensus (+0,3%) e dopo il -1,2% di ottobre (rivisto da -1,1%). Su base annua, la variazione è stata positiva per l’1,3%, in accelerazione rispetto al +0,2% del mese precedente (rivisto da +0,8%) ma al di sotto delle attese (+1,7%).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,097 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 144,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+2,1%) a 79,0 dollari al barile e il Wti (+2,1%) a 73,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala di due punti base a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,72%.
Tornando a Piazza Affari, in vetta Bper (+3,4%), seguita da Prysmian e Terna (+3,3%), mentre si posizionando in coda Stellantis, Pirelli, Cucinelli e Stm (-0,6%).