Gli eurolistini chiudono negativi senza il faro di Wall Street, chiusa oggi per il Martin Luther King Day.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,5% a 30.328 punti, in calo come il Cac 40 di Parigi (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
Sul sentiment pesano le dichiarazioni di alcuni funzionari della Banca Centrale Europea che hanno smorzato le aspettative su rapidi tagli ai tassi di interesse.
Secondo il membro del Consiglio direttivo Robert Holzmann l’inflazione persistente e i rischi geopolitici impediranno alla BCE di abbassare i tassi di interesse quest’anno, con una recessione che comunque non può più essere esclusa.
Parole che fanno eco alle affermazioni della presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde, del membro del Consiglio direttivo Constantinos Herodotu, del capo economista Philip Lane e del presidente della Bundesbank Joachim Nagel i quali hanno avvertito che è troppo presto per parlare di una riduzione del costo del denaro.
Maggiori indicazioni sono attese in settimana, oltre che dal proseguimento della stagione delle trimestrali, anche da una serie di dati macroeconomici tra cui l’inflazione tedesca e del Regno Unito.
Sguardo anche sul discorso di domani del funzionario della Federal Reserve, Christopher Waller, dopo che la scorsa settimana i policy maker hanno tentato di mitigare qualsiasi aspettativa di un imminente taglio ai tassi.
Dall’agenda macroeconomica odierna, a novembre nell’Eurozona l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è sceso dello 0,3%, in linea con le attese e rispetto al -0,7% di ottobre. Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 6,8%, in peggioramento oltre le attese (-6,0%), dopo il -6,6% del mese precedente.
Nello stesso mese, la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 3,89 miliardi, in calo rispetto ai 4,73 miliardi di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,095, mentre il cambio dollaro/yen sale a 145,8. Tra le materie prime, in leggero calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 78,0 dollari e il Wti (-0,4%) a 72,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 158 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, guida Mediolanum (+2,3%), seguita da Inwit (+1,0%), Italgas (+0,9%), Snam (+0,9%). Chiudono in coda invece Monte Paschi (-2,3%), Saipem (-2,1%), Pirelli (-2,0%), Recordati (-1,9%).