Mercati – Europa ancora sotto la parità nel pomeriggio, Milano cede lo 0,3%

Le borse europee restano negative nel pomeriggio in linea con l’andamento di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 30.252 punti, in calo come l’Ibex35 di Madrid (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%). Oltreoceano, il Dow Jones e lo S&P500 sono in calo dello 0,4%, il Nasdaq dello 0,3%.

Gli investitori rimangono intenti a monitorare le indicazioni provenienti dalle banche centrali in attesa del discorso di oggi pomeriggio del governatore della Federal Reserve Christopher Waller.

Si rafforza intanto l’opinione che l’ottimismo sui rapidi tagli ai tassi di interesse sia stato eccessivo sebbene i mercati lascino ancora intravedere la possibilità di un allentamento già a marzo.

Focus nel contempo sugli spunti che stanno emergendo dal proseguimento della stagione delle trimestrali che ha visto oggi i conti di big del settore finanziario come Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Dall’agenda macroeconomica, l’indice sulla fiducia manifatturiera dello stato di New York di gennaio si è attestato a -43,7 punti dopo i -14,5 punti di dicembre. Le stime indicavano un valore di -5 punti.

Nel Vecchio Continente, nello stesso mese l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è sceso a 22,7 punti rispetto ai 23 punti di dicembre.

L’omologo indicatore sulla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è migliorato a 15,2 punti (consensus 11,7 punti) dai 12,8 punti registrati a dicembre.

Sempre in Germania, a dicembre, l’indice dei prezzi al consumo finale ha registrato un +0,1% su base mensile, in linea al preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha riportato un progresso del 3,7%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus. Il tasso di inflazione armonizzato agli standard Ue si è attestato a +0,2% su base mensile e a +3,8% su base annua, confermando in entrambi i casi la prima lettura e le stime.

In Italia, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo finale ha registrato a dicembre un rialzo dello 0,5% su base annua, confermando il dato preliminare e le attese. La lettura finale di novembre indicava un incremento dello 0,6%.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,087 e il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 146,6. Tra le materie prime, il petrolio torna a viaggiare incerto con il Brent (0,0%) a 78,2 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 72,3 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla a 156 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,76%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Mediobanca (+2%), seguita da Saipem (+1,3%) e Ferrari (+1,1%) mentre arretrano in particolare Amplifon (-2,7%), Interpump (-2%) e Stellantis (-1,7%).