Gli eurolistini chiudono negativi, con Wall Street in calo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,8% a 30.099 punti, in ribasso come il Ftse 100 di Londra (-1,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-0,8%),
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,1%.
Sentiment condizionato dalle dichiarazioni provenienti dalle banche centrali orientate a smorzare le aspettative su rapidi tagli ai tassi di interesse.
La presidente della BCE Christine Lagarde e il membro del Consiglio direttivo Klaas Knot hanno avvertito che le scommesse aggressive sulla riduzione del costo del denaro non stanno aiutando i policy maker nella battaglia per il contenimento dell’inflazione.
Parole che fanno eco alle quelle pronunciate ieri dal governatore della Federal Reserve Christopher Waller, il quale ha invitato alla cautela circa il ritmo dell’allentamento della stretta monetaria.
Dall’agenda macroeconomica odierna, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno evidenziato a dicembre un incremento dello 0,6%, in accelerazione rispetto al +0,3% del mese precedente e oltre le attese (+0,4%).
Nello stesso mese, la produzione industriale Usa è salita dello 0,1%, rispetto al -0,1% delle attese e alla variazione nulla di novembre.
Inoltre, nella settimana al 12 gennaio le richieste di mutui Mba in America hanno registrato un incremento del 10,4% dopo il +9,9% della settimana precedente.
Nell’Eurozona, i dati finali di dicembre sui prezzi al consumo hanno evidenziato un incremento dello 0,2% su base mensile e del 2,9% su base annua, in linea con il preliminare e le attese. Confermato anche il CPI Core, che ha registrato un aumento su base tendenziale del 3,4%.
Nel Regno Unito, sempre a dicembre, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% su base mensile, rispetto al +0,2% del consensus e al -0,2% di novembre. Su base annua, sono saliti del 4%, in accelerazione contro le attese (+3,8%) dal +3,9% del mese precedente. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, sopra il +4,9% del consensus ma stabile rispetto a novembre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,086, mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,3. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,95%) a 77,5 dollari e il Wti (-0,6%) a 72,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 164 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,91%.
Tornando a Piazza Affari, guida Mediobanca (+2,6%), seguita daMonte Paschi (+2,1%), Banco Bpm (+1,4%), Bper Banca (+1,0%). Chiudono in coda invece Moncler (-2,8%), Stmicroelectronics (-2,4%), Inwit (-2,4%), Pirelli (-2,1%).