Le borse europee proseguono negative a metà seduta, deboli come i futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib peggiora con un -1,1% a 30.002 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-1,5%), l’Ibex35 di Madrid (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%) e il Dax di Francoforte (-1,1%).
Sul sentiment continuano a pesare le dichiarazioni provenienti dalle banche centrali orientate a smorzare le aspettative su rapidi tagli ai tassi di interesse.
La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e il membro del Consiglio direttivo Klaas Knot hanno infatti avvertito che le scommesse aggressive sulla riduzione del costo del denaro non stanno aiutando i policy maker nella battaglia per il contenimento dell’inflazione.
Parole che fanno eco alle quelle pronunciate ieri dal governatore della Federal Reserve Christopher Waller che ha invitato alla cautela circa il ritmo dell’allentamento della stretta monetaria.
I mercati scontano una probabilità su una riduzione del costo del denaro da parte della Fed a marzo, scesa al 65% dall’80% stimato venerdì scorso, mentre, per quanto riguarda la BCE, si rafforza l’aspettativa di un rinvio, da aprile a giugno, di un primo taglio da un quarto di punto.
Dall’agenda macroeconomica, a dicembre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un incremento dello 0,2% su base mensile, confermando il preliminare e le attese. Su base annua il dato ha evidenziato un aumento del 2,9%, in linea alla stima preliminare e al consensus. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, mostra un incremento su base tendenziale del 3,4%, in linea al preliminare e alle attese.
Nel Regno Unito, sempre a dicembre, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% su base mensile, rispetto al +0,2% del consensus e al -0,2% di novembre. Su base annua, sono saliti del 4%, in accelerazione contro le attese (+3,8%) dal +3,9% del mese precedente. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, al di sopra rispetto al +4,9% del consensus ma stabile rispetto a novembre.
Da monitorare nel pomeriggio le vendite al dettaglio e la produzione industriale statunitensi di dicembre.
Sguardo infine sul proseguimento della stagione delle trimestrali a stelle e strisce mentre continuano a pesare le preoccupazioni per una escalation delle tensioni internazionali e per la situazione economica cinese.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,087 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 147,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,7%) a 77,0 dollari al barile e il Wti (-1,9%) a 71,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 159 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,85%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta MPS (+1,4%), seguita da Banco Bpm (+1,1%) e TIM (+0,9%), che ha ricevuto l’assenso all’esecuzione dell’operazione di cessione di NetCo ai fini della normativa Golden Power, mentre scivola in coda Moncler (-2,6%), con le vendite che colpiscono anche Hera, Cucinelli e Italgas (-2,4%).