Apertura in rosso per le principali borse europee, in un contesto in cui gli investitori stanno riducendo le aspettative sui tagli ai tassi di interesse da parte Federal Reserve e restano preoccupati per l’economia cinese.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 30.158 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%), l’Ibex35 di Madrid (-1,2%) e il Ftse 100 di Londra (-1,3%).
Sul sentiment pesano le dichiarazioni ‘hawkish’ provenienti da una serie di funzionari delle banche centrali, tra i quali il governatore della Fed Christopher Waller che ieri ha invitato alla cautela e affermato che un taglio ai tassi quest’anno sarebbe possibile se l’inflazione si avvicinasse al target della banca centrale, aggiungendo che quando sarà il momento giusto, i tassi dovrebbero essere abbassati “metodicamente e con attenzione”.
Parole in scia alle quali la probabilità di una riduzione del costo del denaro già a marzo è scesa al 65% dall’80% stimato venerdì scorso.
In Asia, il PIL della Cina è cresciuto del 5,2% lo scorso anno, in linea alle previsioni dagli economisti e superando l’obiettivo ufficiale fissato da Pechino che prevede un progresso di “circa il 5%”. I dati di dicembre alimentano tuttavia i timori sulle prospettive di crescita del Paese con il calo dei prezzi delle case nuove che ha subito un’accelerazione lo scorso mese mentre le vendite al dettaglio sono cresciute più lentamente del previsto (+7,4% a/a vs +8% atteso).
Sempre sul fronte macro, nel Regno Unito, a dicembre i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% su base mensile, rispetto al +0,2% del consensus e al -0,2% di novembre. Su base annua, sono saliti del 4%, in accelerazione contro le attese (+3,8%) dal +3,9% del mese precedente. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, al di sopra rispetto al +4,9% del consensus ma stabile rispetto a novembre.
In giornata occhi anche al dato finale di dicembre dell’inflazione nell’Eurozona e, dagli Usa, alle vendite al dettaglio e alla produzione industriale di dicembre.
Restano infine monitorati i segnali che stanno emergendo dal proseguimento della stagione delle trimestrali a stelle e strisce e gli sviluppi geopolitici nel medio oriente e gli attacchi alle navi nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi sostenuti dall’Iran.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,088 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,3%) a 77,3 dollari al barile e il Wti (-1,4%) a 71,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 159 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio in particolare TIM (+3%), che ha ricevuto l’assenso all’esecuzione dell’operazione di cessione di NetCo ai fini della normativa Golden Power, e Amplifon (+1,4%), mentre scivolano in coda Pirelli (-1,6%), Moncler (-1,4%), Stellantis e Prysmian (-1,3%).