Wall Street tiene le posizioni con determinazione, dopo la pausa festiva, mantenendo inalterato il trend rialzista degli ultimi quindici mesi, malgrado una seduta di rialzo congiunta sia dei rendimenti obbligazionari che della valuta domestica.
Il bilancio dell’ultima seduta registra il Nasdaq (-0,2%) come l’indice meno depresso, grazie all’ennesimo record storico delle due società di semiconduttori AMD (+8,3%) e Nvidia (+3%).
Gli alti listini registrano una discesa più marcata con lo S&P500 che cede lo 0,4% ed il Dow Jones lo 0,6%, quest’ultimo depresso da nuovo calo di Boeing (-8%), mentre il Russell 2000 (-1,2%) arretra di oltre un punto percentuale.
Tutti e quattro gli indici principali terminano comunque in recupero rispetto ai minimi intraday di metà seduta.
VIX in netto rialzo di oltre l’otto per cento a 13,85 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti tornano a salire con decisione e superano la barriera del quattro per cento. Il Tbond avanza di undici punti base al 4,05%.
Tra le materie prime il petrolio fatica a rimbalzare e cede un altro punto percentuale, malgrado le crescenti tensioni militari nella penisola arabica, e scivola al di sotto dei 72 dollari al barile.
Seduta molto negativa anche per i metalli preziosi con oro ed argento che lasciano sul terreno entrambi l’uno per cento e deprimono tutti i titoli del settore minerario con una perdita media superiore al quattro per cento.
Sul mercato valutario il dollaro risale di un’intera figura nei confronti della moneta unica a 1,086 e fino a 146,5 rispetto allo yen giapponese.