KT&Partners, boutique finanziaria guidata dal CEO Kevin Tempestini e attiva nell’advisory in ambito Investment Banking (IPO Advisory, M&A Advisory, Debt Advisory) e Capital Markets (Equity Research e Investor Relations), ha pubblicato lo studio “EGM Report update – Nel 2024 migliorerà la liquidità?”, che analizza nell’anno 2023 i principali trend del mercato Euronext Growth Milan (EGM) rispetto agli indici globali, le performance azionarie delle società quotate, la liquidità, gli investitori istituzionali presenti, l’andamento del mercato primario, anche in termini di multipli in IPO, i delisting e i translisting.
Nel 2023 – spiega una nota – i principali indici azionari globali hanno registrato una performance positiva, trainata dal rally borsistico di novembre, nonostante la crisi del sistema bancario e le preoccupazioni dovute a una politica monetaria restrittiva più duratura del previsto, oltre alle tensioni geopolitiche derivanti dal conflitto in corso in Ucraina e dal recente inasprimento del conflitto in Medio Oriente.
Il FTSE MIB ha riportato la miglior performance nel 2023 (+28% a/a) – raggiungendo il picco di oltre 30.000 punti per la prima volta dal 2008 – superando l’indice S&P500 (+24,2%), lo STOXX Europe 50 (+12,1%) e l’MSCI EM (+7,1%). Le small cap hanno registrato performance più contenute, con il Germany SDAX che ha sovraperformato gli altri indici (+17,1% a/a), mentre il FTSE Italia STAR si è classificato tra i peggiori (+3,3%), con solo il mercato francese che ha fatto peggio (-2,7% a/a).
A differenza dei principali mercati azionari italiani, nel 2023 il FTSE Italia Growth ha registrato una performance negativa del -10,2%, penalizzata dai deflussi dai fondi PIR (2,1 miliardi in uscita soltanto nei 9M23), a favore di investimenti alternativi, ad opera degli investitori istituzionali che hanno maturato il tempo necessario per l’ottenimento del beneficio fiscale sulle plusvalenze.
In media, le società EGM non hanno registrato scambi per 51 giorni nel 2023, pari al 20% dei giorni di negoziazione complessivi. In termini di liquidità, infatti, – aggiunge la nota – il mercato EGM ha registrato il peggior calo sia per quanto riguarda i volumi che il controvalore scambiato (-32,6% e -35,5% a/a, rispettivamente), penalizzato anche dal processo di translisting e delisting di alcune delle più grandi società dell’EGM.
Nel 2023, 21 società hanno lasciato il mercato EGM. In particolare, si sono delistate 16 società (il doppio rispetto al 2022, con una perdita di capitalizzazione di mercato di oltre 650mn), il numero più alto dalla nascita dell’EGM. 9 società su 16 si sono delistate a seguito della promozione di un’offerta pubblica di acquisto, mentre le restanti si sono delistate per mancanza di requisiti (3), su base volontaria (2) o a seguito di una fusione (2).
Le OPA sono state promosse a un premio medio del +122,3% rispetto al prezzo di IPO, o del +20,9% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura prima dell’annuncio del delisting. Le società EGM nel 2023 hanno attirato principalmente l’interesse dei fondi di private equity, pari a 7 acquirenti su 9 nel 2023, invertendo il trend del passato, quando le OPA erano solitamente promosse da società industriali. Inoltre, cinque società sono passate sul mercato principale (rappresentando oltre 2,7 miliardi di capitalizzazione di mercato), beneficiando di un aumento in termini di volumi medi giornalieri scambiati del +16%, in media, dalla data del translisting.
Nel 2023, 33 società si sono quotate sul mercato EGM, +6 società rispetto all’anno precedente. L’aumento di capitale complessivo nel 2023 è stato di 160,3mn rispetto a 140,8mn nel 2022 (o 283,3mn considerando l’IPO di Technoprobe), con una crescita del +13,9% a/a, e un aumento di capitale medio pari a 5,3mn (rispetto a 5,9mn nel 2022).
Nel 2023, le nuove società quotate hanno registrato una performance media del +19,4% dall’IPO, con 19 società su 33 che hanno riportato un rialzo. Le IPO 2023 sono state promosse ad un multiplo mediano EV/EBITDA pari a 6.6x, in riduzione rispetto al multiplo di 8.8x nel periodo 2019-22. Per dare un ulteriore impulso al mercato primario EGM nei prossimi anni, Borsa Italiana ha introdotto la possibilità per gli investitori diversi da quelli istituzionali di sottoscrivere una quota fino al 2,5% del flottante (nell’ambito del 10% minimo del capitale sociale), aumentando il numero di potenziali investitori. Inoltre, per accelerare il processo di quotazione su Borsa Italiana, nell’ottobre 2023 il Senato della Repubblica ha approvato il “Ddl Capitali”, all’esame della Camera dei Deputati. Buone notizie anche per l’incentivo fiscale sulle IPO del 2024, che dovrebbe essere ripristinato attraverso un emendamento al Decreto “Milleproroghe”.
Kevin Tempestini, founder e CEO di KT&Partners, ha commentato: “Nonostante le difficoltà degli avversi scenari macro-economici, i principali indici azionari italiani sono riusciti a performare positivamente. Purtroppo, sono state le nostre PMI che hanno subito di più questo clima di instabilità, con il mercato EGM che ha sofferto una fuga di liquidità importante da parte degli investitori, in particolare dai fondi PIR. Detto questo, se osserviamo il premio medio delle OPA promosse quest’anno (pari al +122,3%) e il numero dei passaggi sul mercato principale si può dire che l’EGM rappresenti una palestra importante e un trampolino di lancio per le aziende più talentuose”.