Le borse europee chiudono positive, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,8% a 30.351 punti, in rialzo come il Cac 40 di Parigi (+1,1%), il Dax di Francoforte (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,2%, lo S&P 500 lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,1%.
Focus sul nuovo intervento odierno della presidente della Bce, Christine Large, al Forum di Davos, dopo che i verbali relativi all’ultima riunione dell’Eurotower, diffusi nel primo pomeriggio, hanno evidenziato l’unanimità del consiglio direttivo circa la politica dei tassi di interesse e la conferma che il processo di disinflazione è in atto, sebbene sia troppo presto per dichiarare terminato il contrasto all’inflazione dell’Eurozona.
Gli investitori monitorano nel contempo i segnali provenienti dalla Federal Reserve dopo che il presidente dell’istituto di Atlanta, Raphael Bostic, ha ribadito di non aspettarsi tagli ai tassi fino al terzo trimestre e alla luce dei dati macroeconomici di oggi pomeriggio che hanno confermato ancora una volta la resilienza del mercato del lavoro statunitense.
Nella settimana al 13 gennaio, le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 187mila, sotto le 205mila attese e le 203mila della settimana precedente.
Sempre sul fronte macro, a gennaio l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia si è attestato a -10,6 punti rispetto ai -6,5 punti delle attese e ai -12,8 punti del mese di dicembre (rivisto da -10,5).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,087, il cambio dollaro/yen a 148,1. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 78,6 dollari e il Wti (+1,3%) a 73,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 159 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,90%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Stmicroelectronics (+3,7%), Bper Banca (+3,5%), Unicredit (+2,7%), Nexi (+2,4%). Chiudono in coda invece Amplifon (-3,3%), Campari (-1,8%), Iveco (-1,6%), TIM (-1,4%).