Wall Street parte negativo con gli indici che si appesantiscono nelle prime ore di contrattazioni ed il Nasdaq che arriva a perdere oltre un punto percentuale. La fase di stanchezza si registra in tutti i titoli tecnologici ad elevata capitalizzazione i quali comunque non danno segnali di resa e aiutano il recupero nella seconda parte della seduta.
Non vi sono ragioni particolari che abbiano originato la seconda giornata consecutiva di discesa, ad eccezione di una sopra valutazione generale di molti titoli e della rinnovata risalita dei rendimenti obbligazionari.
Il bilancio definitivo registra il Nasdaq e lo S&P500 allineati in una discesa dello 0,6%, Chiude un po’ meglio invece il Dow Jones (-0,3%), mentre più marcata è la perdita del Russell 2000 (-0,7%).
VIX ancora in netto rialzo di oltre il sei per cento a 14,7 punti, dopo un iniziale picco intraday fino a quota 15,4.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti proseguono la risalita da inizio settimana. Il Tbond avanza di altri sei punti base al 4,11%.
Tra le materie prime il petrolio parte in rosso ed arriva a perdere oltre un punto percentuale fino a 70,8 dollari al barile per poi rimbalzare fino a $72,5 nel finale di seduta con una chiusura lievemente in verde.
Seduta invece di nuovo molto negativa per i metalli preziosi con oro ed argento che lasciano sul terreno entrambi l’uno per cento ed il metallo più nobile che si avvicina pericolosamente al supporto psicologico a quota 2.000 dollari l’oncia. Ancora fortemente negativi tutti i titoli del settore minerario i quali non trovano un supporto sul quale rimbalzare.
Sul mercato valutario il dollaro tiene le posizioni precedenti nei confronti della moneta unica a 1,085 e si rafforza ancora fino a 147,5 rispetto allo yen giapponese.