Avvio contrastato a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare all’agenda macroeconomica.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,4%. Il Dow Jones scambia invece sotto la parità a -0,2%.
Le dichiarazioni di alcuni funzionari della Federal Reserve hanno smorzato l’ottimismo degli investitori per quanto riguarda una riduzione del costo del denaro in tempi brevi.
La possibilità di un taglio dei tassi da parte della Fed già al meeting FOMC di marzo è ora scontata dagli operatori con una probabilità inferiore al 60%, rispetto all’80% dello scorso venerdì-
Dall’agenda macro odierna, intanto, è emerso che nella settimana al 13 gennaio, le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 187mila, sotto le 205mila attese e le 203mila della settimana precedente (dato rivisto da 202mila).
Inoltre, gennaio l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia si è attestato a -10,6 punti, rispetto ai -6,5 del consensus e ai -12,8 del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,086, il dollaro/yen oscilla intorno a quota 148,0. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,6%) a 78,3 dollari e il Wti (+1,0%) a 73,2 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 4,36% e al 4,11%.