Seduta contrastata per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,3 e lo 0,8%, deboli come Hong Kong (-0,9%). Bene invece il Giappone con Nikkei +1,4 e Topix a +0,7%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,3%, lo S&P500 a +0,9% e il Dow Jones +0,5%.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria in vista della riunione della Bank of Japan della prossima settimana e in attesa di capire per quanto tempo l’istituto manterrà un regime di tassi di interesse negativi.
Il tutto alla luce anche del dato sull’inflazione nipponico che ha registrato a dicembre un rallentamento al +2,6% su base annua a fronte di un +2,5% stimato e un +2,8% della lettura precedente.
Occhi nel contempo sulla Federal Reserve con i mercati che stimano una probabilità di un taglio dei tassi già a marzo poco superiore al 50%, in calo dal quasi 80% previsto alla fine della scorsa settimana, dopo i commenti hawkish dei funzionari statunitensi e i dati che hanno confermato la solidità dell’economia a stelle e strisce.
Il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha intanto esortato i policy maker a procedere con cautela in considerazione del potenziale impatto di eventi imprevedibili, dalle elezioni ai conflitti globali. L’omologo di Philadelphia, Patrick Harker, si aspetta che l’inflazione continui a scendere verso l’obiettivo.
Sono attesi in giornata nuovi interventi, tra gli altri, della presidente della Bce, Christine Lagarde, e della numero della Fed di San Francisco, Mary Daly. Oggi si chiude il Forum di Davos.
Sull’equity, le prospettive di Taiwan Semiconductor Manufacturing (+9,8% a Wall Street) hanno alimentato le speranze di una ripresa globale nel settore dei semiconduttori. TSMC, principale fornitore di chip di Apple e Nvidia, vede un ritorno a una solida crescita in questo trimestre mentre porta avanti i suoi piani sugli stabilimenti in Giappone, Arizona e Germania in un contesto di crescita alimentato dal boom dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,088 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 148,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (0,0%) a 79,1 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 74,0 dollari.