Gli eurolistini chiudono perlopiù deboli, mentre Wall Street procede positiva.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,2% a 30.284 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%). Chiude invece sostanzialmente invariato il Ftse 100 di Londra.
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 il +0,4%, il Dow Jones lo 0,3%.
Gli investitori restano intenti a trarre nuove indicazioni sulle prossime delle banche centrali e sulla traiettoria futura dei tassi d’interesse.
Per quanto riguarda la Federal Reserve, il presidente della Fed di Chicago ha dichiarato che un continuo declino dell’inflazione dovrebbe portare i funzionari della banca centrale americana a considerare dei tagli ai tassi, ribadendo al contempo che ogni futura decisione sarà presa di volta in volta (“meeting-by-meeting”).
Lato Eurozona, stamattina la presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato al World Economic Forum di Davos che a fine 2023 si sono registrati una ripresa dei consumi e un ritorno alla normalità dei risparmi da una condizione di risparmi eccessivi, mercati del lavoro meno stringenti e una riduzione dell’inflazione, aggiungendo che questi trend dovrebbero proseguire anche nel 2024.
Dall’agenda macroeconomica, l’indice preliminare dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti si è attestato a gennaio a 78,8 punti, in miglioramento oltre le attese (70,1 punti) rispetto a dicembre (69,7 punti).
Nel Regno Unito, a dicembre, le vendite al dettaglio hanno registrato un calo su base mensile del 3,2%, più pronunciato rispetto alle attese (-0,5%), dopo il +1,4% di novembre. Su base annua, il dato ha segnato un calo del 2,4%, rispetto al +1,1% del consensus, dopo il +0,2% del mese precedente.
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un calo dell’1,2% su base mensile, rispetto al -0,4% del consensus e al -0,5% di novembre. Il dato su base annua ha evidenziato un calo dell’8,6% a fronte di un -8% atteso dagli analisti e del -7,9% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,089, il cambio dollaro/yen a 148,2. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 78,8 dollari e il Wti (-0,6%) a 73,5.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Banca Monte Paschi Siena (+1,5%), Banca Mediolanum (1,4%), A2a (+1,2%), Italgas (+0,9%). Si posizionano in coda invece Leonardo (-2,6%), Interpump Group (-2,0%), Amplifon (-1,5%), Prysmian (-1,4%).