Andamento incerto per i tassi europei e statunitensi con gli operatori che restano intenti a monitorare l’agenda macroeconomica e i discorsi dei funzionari delle banche centrali alla ricerca di indicazioni sulle prospettive di politica monetaria.
Incerto anche l’andamento dei principali listini continentali con il Ftse Mib che cede lo 0,1%.
Le conferme di solidità dell’economia statunitense, emerse dai recenti dati, unitamente ai commenti cauti dei funzionari della Fed, hanno portato gli investitori a smorzare l’ottimismo su un allentamento, in tempi brevi, della politica monetaria, e a rivedere le aspettative sui tagli al costo del denaro. Ulteriori segnali sono attesi dall’intervento di stasera della presidente dell’istituto di San Francisco, Mary Daly.
L’ipotesi al momento prevalente è che la Fed manterrà i tassi in un range compreso tra il 5,25% e il 5,5% per la quarta riunione consecutiva, ovvero quella in calendario il 30-31 gennaio.
Per quanto riguarda i tagli da parte della Fed, i mercati stanno scontando riduzioni per circa 1,4 punti percentuali quest’anno, rispetto alle aspettative di un allentamento di 1,7 punti percentuali della scorsa settimana. Sembra oramai invece accantonata l’ipotesi di un taglio già a marzo.
I riflettori restano puntati anche sul World Economic Forum di Davos che si chiude oggi e dove stamattina la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha affermato che a fine 2023 si sono registrati una ripresa dei consumi e un ritorno alla normalità dei risparmi da una condizione di risparmi eccessivi, mercati del lavoro meno stringenti e una riduzione dell’inflazione, sia headline che core, aggiungendo che tutto ciò è quanto ci si può attendere per il 2024, ovvero una prosecuzione di questi trend.
Tornando all’obbligazionario, il rendimento del Btp decennale cala di 3 bp al 3,87%, con uno spread a 154 punti, mentre il tasso del T-Bond sale al 4,17% (+2bp).