Prosegue la partnership fra Hera Servizi Energia (HSE), la energy service company del Gruppo Hera, e il Gruppo Martini per la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico dei siti produttivi della realtà leader nel settore alimentare e zootecnico.
È stato infatti firmato in questi giorni un accordo per la realizzazione di un nuovo impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e di acqua calda presso il sito produttivo di Cafar a Gatteo (FC).
Si tratta di un impianto innovativo e di grande rilevanza, che sarà realizzato da HSE entro il 2024, sia per il contenimento dei costi energetici aziendali sia per la tutela ambientale: la sua potenza sarà pari a 2 MW e in grado di produrre 12.000 MWh/anno di energia elettrica, pari all’80% del fabbisogno totale di stabilimento.
L’impianto andrà a potenziare la produzione energetica, grazie alla sostituzione dell’unità cogenerativa di dimensioni più piccole, entrata in esercizio nel 2010 e oramai obsoleta, e consentirà di raggiungere un importante incremento di efficienza, autoproducendo il 45% in più dell’energia necessaria alle attività dello stabilimento rispetto alla situazione precedente.
Oltre all’energia elettrica produrrà anche acqua calda, per un totale di 6.600 MWh/anno, pari al 89% del fabbisogno totale.
Grazie all’impianto saranno inoltre evitate emissioni di CO2 pari a 1.300 ton/anno, equivalenti all’anidride carbonica assorbita da 140 ettari di bosco ogni anno.
Quello per lo stabilimento Cafar di Gatteo conferma la partnership esistente da anni fra HSE e Gruppo Martini nel campo della sostenibilità energetica ed ambientale: va ad aggiungersi infatti a quello di MAGEMA, l’impianto di cogenerazione da 2,5 MWe che produce vapore e acqua calda, e all’innovativo Polo Energetico di Longiano, che unirà i due stabilimenti produttivi “Martini” e Cafar, con importanti benefici economici e ambientali.
L’interconnessione degli impianti di co/trigenerazione dei due stabilimenti, trasferendo acqua calda a entrambi in base alle richieste termiche per ottimizzare il recupero e non disperdere calore utile in atmosfera, comporterà una riduzione dei consumi di energia primaria del 24% con un rendimento complessivo, in termini di conversione di energia, dell’85%. Grazie all’iniziativa sarà evitato annualmente un consumo di circa 680 tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 1.600 tonnellate di CO2: un beneficio ambientale paragonabile a circa 1.200 automobili a benzina sottratte alla circolazione.