Le borse europee chiudono perlopiù in denaro ad eccezione di Piazza Affari, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,3% a 30.182 punti, mentre chiudono in rialzo l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), il Dax di Francoforte (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,3%.
Cresce l’attesa per gli appuntamenti macroeconomici di questa settimana, a partire dagli annunci della Banca del Giappone di domani, fino ai meeting delle banche centrali di Canada ed Europa. Negli Stati Uniti, focus in particolare su PIL del quarto trimestre 2023 e sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed.
Dall’agenda macro di oggi, il Leading Index Usa di dicembre ha evidenziato un calo dello 0,1%, rispetto al -0,3% delle attese e al -0,5% di novembre.
Gli operatori mantengono comunque un atteggiamento cauto dopo i recenti dati che hanno confermato la resilienza dell’economia statunitense e le dichiarazioni di una serie di funzionari della Federal Reserve che hanno espresso il proprio parere contrario ad una precoce riduzione dei tassi di interesse.
Attenzione anche alle trimestrali Usa: solo l’11% delle aziende dell’S&P 500 hanno finora pubblicato i conti relativi al quarto trimestre 2023, l’85% delle quali hanno battuto le stime sugli utili (dati Bloomberg). Occhi puntati questa settimana in particolare sui risultati di Netflix ed Tesla.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,089, il cambio dollaro/yen a 148,0. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 79,7 dollari e il Wti (+1,8%) a 74,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.
Tornando a Piazza Affari, guidano STM (+2,6%), Nexi (+2,3%), Unipol (+2,1%), Tenaris (+1,9%). Si posizionano in coda invece Ferrari (-2,2%), A2a (-1,2%), Enel (-1,0%), Prysmian (-0,8%).