Mercati – Chiusura perlopiù sottotono per le borse europee, Milano -0,3%

Gli eurolistini chiudono perlopiù deboli, con Wall Street incerta dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,3% a 30.077 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,3%). Più pronunciato il ribasso dell’Ibex 35 di Madrid (-1,1%), mentre chiude sostanzialmente invariato il Ftse 100 di Londra.

Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 scambiano intorno alla parità, mentre il Dow Jones cede lo 0,5%.

L’attenzione degli investitori resta sulle banche centrali e sugli appuntamenti macroeconomici dei prossimi giorni, con lo sguardo già rivolto alla riunione BCE di giovedì e ai dati Usa su Pil e deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed.

In Giappone, la Banca centrale ha confermato la sua politica ultra-accomodante, mantenendo i tassi di interesse negativi al -0,1%, e ridotto la stima sull’inflazione 2024 al 2,4% rispetto al 2,8% stimato a ottobre, senza invece fornire indicazioni sulle tempistiche per la fine del forte allentamento monetario.

Dall’agenda macro di oggi, negli Stati Uniti a gennaio l’indice manifatturiero della regione di Richmond si è attestato a -15 punti, dopo la lettura di -11 punti della rilevazione di dicembre, rispetto agli 8 punti delle attese.

Nell’Eurozona la lettura preliminare di gennaio dell’indice riguardante la fiducia dei consumatori dell’Eurozona si è attestata a -16,1 punti, al di sotto del dato finale di dicembre (-15,1 punti) e del consensus (-14,3 punti).

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,083, mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,5. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 79,8 dollari e il Wti (+0,1%) a 74,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 159 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,91%.

Tornando a Piazza Affari, guidano Saipem (+2,9%), Campari (+2,5%), Iveco Group (+2,3%), Stmicroelectronics (+1,8%). Si posizionano in coda invece Hera (-2,8%), A2a (-2,6%), Leonardo (-2,2%), Ferrari (-2,1%).