Utility (-2,9%) – Tra le Blue Chips gli investitori preferiscono Erg (+0,8%) e Terna (+0,3%)

 

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -2,9% rispetto al -0,6% del corrispondente europeo e al -0,3% del Ftse Mib.

Le borse europee hanno chiuso perlopiù in denaro ad eccezione di Piazza Affari, con Wall Street positiva dopo le prime ore di contrattazioni. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.

Nel corso del 2023, secondo le rilevazioni di Terna, i consumi elettrici italiani sono diminuiti del 2,8% rispetto al 2022, attestandosi a 306,1 miliardi di kWh. Positivo il dato relativo alle fonti rinnovabili, che lo scorso anno hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda, rispetto al 31% del 2022. Il valore è in aumento grazie al contributo tendenziale positivo di tutte le fonti e, in particolare, della produzione idroelettrica, tornata in linea con i valori storici.

Tra le Large Cap del comparto ERG (+0,8%) e Terna (+0,3%) sono state le migliori.

Prosegue la partnership fra Hera Servizi Energia (HSE), la energy service company del Gruppo Hera, e il Gruppo Martini per la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico dei siti produttivi della realtà leader nel settore alimentare e zootecnico.

Hera ha anche reso noto il calendario annuale degli eventi societari.

Tra le Mid Cap, Industrie De Nora ha terminato le contrattazioni a +1,6%, Acea a +0,6%, Ascopiave a +0,5%, Alerion Clean Power invariata e Iren a -0,2%.

Infine, tra le Small, i best performer sono stati Greenthesis (+3,2%) e Plc (+0,3%) mentre Eems (-11,1%) è risultata la peggiore.