Le borse europee chiudono toniche, con Wall Street in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,9% a 30.338 punti, in denaro come il Dax di Francoforte (+1,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,3%.
Gli investitori restano focalizzati sui segnali positivi che stanno emergendo complessivamente dalla stagione delle trimestrali e dalle indicazioni provenienti dalle banche centrali.
In attesa degli annunci della Bce di domani, l’istituto canadese ha mantenuto invariato il tasso di riferimento per la quarta riunione consecutiva e dichiarato esplicitamente, per la prima volta, che non avrà bisogno di aumentarlo nuovamente se l’economia evolverà in linea con le previsioni.
I policy maker guidati dal governatore Tiff Macklem hanno infatti confermato il tasso overnight di riferimento al 5%, come largamente previsto dai mercati, e affermato che i dati mostrano come la crescita economica sia in fase di stallo e si manterrà in rallentamento nel breve termine, contribuendo a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% l’anno prossimo.
In Asia, si rafforza l’aspettativa che la Banca del Giappone porrà presto fine alla sua politica ultra-accomodante, con i mercati che prevedono un aumento dei tassi di 25 punti base ad aprile dopo che il governatore Kazuo Ueda ha dichiarato che stanno salendo le possibilità di raggiungimento dell’obiettivo di inflazione.
Agenda macroeconomica fitta con la pubblicazione dei dati PMI da parte di Giappone, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.
In particolare, negli Usa, a gennaio il Pmi Manifatturiero preliminare si è attestato a 50,3 punti, al di sopra del consensus (47,6 punti) e della rilevazione finale di dicembre (47,9 punti).
Nello stesso mese, l’omologo dato dell’Eurozona è stato pari a 46,6 punti, in miglioramento oltre le attese (44,7 punti) rispetto al dato finale di dicembre (44,4 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,090, mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,2%) a 80,5 dollari e il Wti (+1,7%) a 75,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 158 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, guida Monte Paschi (+5,0%) spinta dall’aspettativa di una possibile distribuzione di un dividendo con un anno di anticipo rispetto al piano, seguita da Hera (+3,1%) in scia all’approvazione del Business Plan al 2027, Saipem (+3,0%), Erg (+2,5%). Si posizionano in coda invece TIM (-1,9%), Campari (-1,8%), Diasorin (-1,0%), Terna (-0,4%).