Le borse europee accelerano nel pomeriggio con l’andamento in rialzo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 30.262 punti, in denaro come il Dax di Francoforte (+1,5%), l’Ibex35 di Madrid (+1%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%). Oltreoceano, il Nasdaq sale dell’1%, lo S&P500 dello 0,6% e il Dow Jones dello 0,1%.
Gli investitori restano focalizzati sui segnali positivi che stanno emergendo complessivamente dalla stagione delle trimestrali e sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali.
In attesa degli annunci della Bce di domani, l’istituto canadese ha lasciato invariato il tasso di riferimento per la quarta riunione consecutiva e dichiarato esplicitamente, per la prima volta, che non avrà bisogno di aumentarlo nuovamente se l’economia evolverà in linea con le previsioni.
I policy maker guidati dal governatore Tiff Macklem hanno infatti confermato il tasso overnight di riferimento al 5%, come largamente previsto dai mercati, e affermato che i dati mostrano come la crescita economica sia in fase di stallo e si manterrà in rallentamento nel breve termine, contribuendo a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% l’anno prossimo.
In Asia, si rafforza l’aspettativa che la Banca del Giappone porrà presto fine alla sua politica ultra-accomodante, con i mercati che prevedono un aumento dei tassi di 25 punti base ad aprile dopo che il governatore Kazuo Ueda ha dichiarato che stanno salendo le possibilità di raggiungimento dell’obiettivo di inflazione.
Agenda macroeconomica fitta con la pubblicazione dei dati PMI da parte di Giappone, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.
In particolare, negli Usa, a gennaio il Pmi Manifatturiero preliminare si è attestato a 50,3 punti, al di sopra del consensus (47,6 punti) e della rilevazione finale di dicembre (47,9 punti).
Nello stesso mese, l’omologo dato dell’Eurozona è stato pari a 46,6 punti, in miglioramento oltre le attese (44,7 punti) rispetto al dato finale di dicembre (44,4 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene in area 1,09 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen cala a 147,2. Tra le materie prime, rallenta il petrolio con il Brent (+0,1%) a 79,6 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 74,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla a 155 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta MPS (+3,8%) spinta dall’aspettativa di una possibile distribuzione di un dividendo con un anno di anticipo rispetto al piano, seguita da Hera (+2,9%) in scia all’approvazione del Business Plan al 2027, ed Erg (+2,5%). In coda invece Campari (-1,6%), Diasorin (-1,4%) e Telecom Italia (-1,3%).