Partenza negativa per le principali borse europee con l’attenzione che rimane concentrata sugli importanti appuntamenti di questa settimana.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,6% a 30.144 punti, giù come l’Ibex35 di Madrid (-0,8%), contengono le vendite il Cac 40 di Parigi (-0,1%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Nel pomeriggio di oggi l’attenzione si concentrerà sulla riunione della Banca Centrale Europea che probabilmente lascerà invariato il costo del denaro ma potrebbe fornire indicazioni sul percorso futuro di politica monetaria.
Secondo Bloomberg Intelligence, i dati di mercoledì dell’area euro che mostrano che l’attività del settore privato si è nuovamente contratta a gennaio indicano che la BCE dovrà rimandare i tagli dei tassi fino a giugno.
Riguardo la Fed gli investitori si attendono nuovi segnali dal PIL Usa e dal deflatore PCE, una misura di inflazione attentamente monitorata dalla banca americana, in uscita rispettivamente oggi e domani, nell’attesa di segnali su quando l’istituto taglierà i tassi di interesse.
Sul fronte macro atteso in mattinata l’indici IFO di gennaio della Germania.
Nel frattempo, in Asia, la Banca popolare cinese ha deciso inaspettatamente di ridurre il coefficiente di riserva obbligatoria il prossimo mese, alimentando anche l’aspettativa che questa misura di stimolo potrebbe fornire un supporto al mercato azionario del paese.
In scia a ciò, le autorità hanno messo in campo ulteriori interventi per sostenere il settore immobiliare e l’equity.
Parallelamente, si rafforza la previsione che la Banca del Giappone sia vicina a porre fine alla sua politica di tassi di interesse negativi.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,7%) a 80,6 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 75,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,92%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Hera (+1,2%), all’indomani del piano al 2027, seguita da Saipem (+0,6%), Prysmian (+0,4%) e Tenaris (+0,3%), mentre si posizionano in coda STM (-2,4%), Unicredit (-1,5%), MPS (-1,3%) e Banco Bpm (-1,2%).