Seduta prevalentemente in rialzo per i principali listini asiatici dopo l’andamento misto di ieri a Wall Street.
Shanghai guida a +2,9% e Shenzhen guadagna il 2,5%, toniche come Hong Kong (+2%). Più cauto il Giappone con Nikkei in parità e Topix a +0,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,4%, lo S&P500 a +0,1% e il Dow Jones a -0,3%.
Il sentiment beneficia della decisione da parte della Banca popolare cinese di ridurre inaspettatamente il coefficiente di riserva obbligatoria il prossimo mese, alimentando anche l’aspettativa che questa misura di stimolo potrebbe fornire un supporto al mercato azionario del paese.
In scia alla decisione dell’istituto cinese, le autorità hanno messo in campo ulteriori interventi per sostenere il settore immobiliare e l’equity.
Parallelamente, si rafforza la previsione che la Banca del Giappone sia vicina a porre fine alla sua politica di tassi di interesse negativi.
Nel pomeriggio l’attenzione si sposterà sulla riunione della Banca Centrale Europea che probabilmente lascerà invariato il costo del denaro ma potrebbe fornire indicazioni sul percorso futuro di politica monetaria.
Riguardo la Fed gli investitori si attendono nuovi segnali dal PIL Usa e dal deflatore PCE, una misura di inflazione attentamente monitorata dalla banca americana, in uscita rispettivamente oggi e domani.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 80,3 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 75,4 dollari.