Avvio perlopiù positivo per le principali borse europee con l’attenzione che resta concentrata sulla politica monetaria e sull’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 30.222 punti, preceduto da Cac 40 di Parigi (+1,4%) e Ftse 100 di Londra (+0,8%) mentre viaggiano più cauti il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (0,0%).
Gli investitori stanno ancora metabolizzando la decisione della Bce di lasciare invariati i tassi di interesse e le parole della presidente Christine Lagarde secondo cui sarebbe prematuro parlare di tagli al costo del denaro, ribadendo che le mosse del Consiglio direttivo restano “dipendenti dai dati” e non sono legate a una tempistica specifica.
Resta nel contempo l’attenzione sulle decisioni della Federal Reserve dopo il dato sul Pil statunitense in rallentamento meno delle attese diffuso ieri e in vista del deflatore Pce, una misura dell’inflazione monitorata dalla banca centrale in uscita oggi pomeriggio.
I mercati continuano a scontare pienamente una riduzione dei tassi da parte della Fed a maggio, aumentando allo stesso tempo l’aspettativa sui tagli totali per quest’anno a circa 140 punti base.
Sempre in tema di politica monetaria, gli ultimi verbali della Banca del Giappone pubblicati stanotte mostrano che i membri del consiglio stanno riflettendo sulla forza della crescita dei prezzi e sui tempi di un aumento dei tassi, che è ampiamente atteso.
Dall’agenda macroeconomica, a gennaio l’indice di fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 91 punti, al di sopra delle attese (90 punti) e del dato di dicembre (89 punti).
L’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, con riferimento a febbraio 2024, si è attestato a -29,7 dai -25,4 punti di gennaio (rivisto da -25,1), in peggioramento contro le attese (-24,6 punti).
A gennaio, l’omologo indice nel Regno Unito, si è fissato a -19 punti, in miglioramento rispetto ai -22 punti di dicembre e oltre i -21 delle attese.
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato dell’1,6% annuo, rallentando oltre il consensus (+2,0%) rispetto al dato di dicembre (+2,4%).
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 82,0 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 76,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 152 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, svettano Campari (+4,6%) e Moncler (+4,2%) spinte dai risultati positivi di LVMH sia nel lusso sia negli alcolici, seguite da Cucinelli (+2,1%) mentre scivola in coda STM (-2,8%) ancora in scia alla guidance deludente diffusa ieri, con vendite anche su Iveco (-1,4%) e MPS (-0,8%).