Rémy Cointreau, azienda francese attiva nella produzione e commercializzazione di cognac, liquori e champagne, guadagna il 14% alla Borsa di Parigi, una performance intraday che non si vedeva da marzo 2020, in scia alla conferma della guidance e ai giudizi positivi degli analisti dopo la pubblicazione dei dati sulle vendite trimestrali. Performance che si registra inoltre in un mattinata di forti guadagni per il settore degli spirits, spinti dall’inaspettata crescita del business vini e liquori di LVMH nel quarto trimestre dopo due trimestri di calo.
In particolare, Rémy Cointreau ha realizzato nei primi nove mesi dell’esercizio 2023-24 un fatturato consolidato pari a 956,6 milioni, in calo del 22,7% su base organica (+16,7% rispetto ai primi nove mesi del 2019-20). Su base reported, la contrazione è stata del 26,7%, incluso un effetto valutario negativo del 4%, dovuto principalmente al renminbi e al dollaro USA.
La divisione Cognac ha registrato un calo delle vendite del 33,9% su base organica nel terzo trimestre, colpita da una forte riduzione delle scorte in Cina e da un mercato persistentemente lento negli Stati Uniti. La divisione Liqueurs & Spirits ha evidenziato nel terzo trimestre una crescita del 4,3% su base organica, trainata dal buon dinamismo e dal graduale effetto positivo negli Stati Uniti.
Nelle Americhe, le vendite sono diminuite nel terzo trimestre, sottolineando tuttavia un significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre (effetto graduale positivo in Liqueurs & Spirits), mentre nell’APAC le spedizioni sono diminuite drasticamente. Ciò riflette la forte riduzione delle scorte in Cina e, in misura minore, l’impatto sfavorevole del calendario del Capodanno cinese di quest’anno. Infine, l’area EMEA ha riportato un forte calo delle vendite a causa dell’effetto combinato di un phasing sfavorevole e dell’inflazione.
La società conferma le previsioni per l’intero esercizio 2023-24 stimando un calo delle vendite nella parte inferiore della guidance (vicino al -20% su base organica), una contenuta diminuzione organica del margine COP grazie all’attuazione di un importante piano di riduzione dei costi, stimato quest’anno in circa 100 milioni (di cui 25 milioni già realizzati nel primo semestre).
Tra gli analisti, sia Morgan Stanley sia Jefferies ritengono che tali risultati forniscono un certo sollievo ai mercati mentre Citi afferma che l’assenza di nuovi aspetti negativi sulle prospettive per l’esercizio fiscale 2025 dovrebbe consentire agli investitori di iniziare a guardare avanti con fiducia.