Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura incerta di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,6 e il 2,1%. Bene invece Hong Kong (+0,8%) e il Giappone con Nikkei a +0,8% e Topix a +1,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,4%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones a +0,2%.
Il sentiment beneficia delle ultime misure adottate dalla Cina per sostenere il mercato azionario con le autorità di regolamentazione finanziaria che hanno dichiarato, nel fine settimana, che interromperanno il prestito di alcune azioni per le vendite allo scoperto.
Per contro, pesano le preoccupazioni legate a una norma che impone alle società cloud statunitensi di rivelare i clienti stranieri che sviluppano applicazioni di intelligenza artificiale. Una legge che rischia infatti di alimentare ulteriormente le tensioni tra Washington e Pechino dopo che la scorsa settimana alcuni legislatori americani hanno proposto una legge contro le aziende biotecnologiche cinesi.
A ciò si aggiungono i timori relativi al settore immobiliare asiatico dopo che il tribunale di Hong Kong ha emesso un ordine di liquidazione del colosso immobiliare Evergrande che non è stato in grado di raggiungere un accordo di ristrutturazione con i creditori.
Resta nel contempo l’attenzione sulla politica monetaria, in attesa degli annunci della Federal Reserve di mercoledì e della Bank of England di giovedì, oltre che su una serie di dati in agenda questa settimana, tra cui PIL dell’Eurozona, PMI cinesi, inflazione australiana ed europea, e trimestrali di big tech quali Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon e Meta Platforms.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,084 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 147,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 83,2 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 78,2 dollari.