Gli eurolistini chiudono misti, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,5% a 30.234 punti, sotto la parità come l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,1%). Il Cac 40 di Parigi termina a +0,1%, mentre chiude invariato il Ftse 100 di Londra.
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3% mentre lo S&P 500 e il Dow Jones scambiano intorno alla parità.
La settimana si preannuncia densa di eventi macroeconomici, con un focus sul PIL dell’Eurozona, i dati PMI cinesi, l’inflazione in Australia ed Europa, e le pubblicazioni trimestrali di giganti tech come Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon e Meta Platforms.
Negli Stati Uniti, l’attenzione degli investitori sarà incentrata sulla decisione sui tassi della Fed prevista per mercoledì, oltre ai dati sull’occupazione. Si prevede che il Federal Market Open Committee mantenga i tassi tra il 5,25% e il 5,50%, ma gli investitori sono in attesa di nuove indicazioni per la riunione di marzo, con il 50% di probabilità di un possibile taglio dei tassi d’interesse.
In Europa, Mario Centeno, membro del Consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato che l’istituto dovrebbe iniziare a ridurre i tassi di interesse il prima possibile, seguendo un approccio graduale e non repentino.
Tornando negli Stati Uniti, a gennaio l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas si è collocato a -27,4 punti, segnando un forte calo rispetto ai -10,4 punti di dicembre e risultando al di sotto delle aspettative degli analisti (-11 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,081 e il cambio dollaro/yen a 147,6. Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,3%) a 81,9 dollari e il Wti (-1,5%) a 76,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Iveco Group (+1,5%), Eni (+1,1%), Ferrari (+0,9%), Moncler (+0,7%). Si posizionano in coda invece Fineco (-4,3%), Telecom (-2,6%), Poste Italiane (-2,5%), Interpump Group (-2,5%).