Previsto avvio cauto per le principali borse europee con l’attenzione che resta concentrata sulla politica monetaria e sull’agenda macroeconomica.
Chiusura mista venerdì a Wall Street con il Dow Jones a +0,2%, mentre Nasdaq e S&P500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,4% e lo 0,1%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,8%, positivo come Hong Kong (+0,7%) mentre Shanghai cede lo 0,9%.
I dati contrastanti sull’economia statunitense di venerdì hanno alimentato le preoccupazioni che la Federal Reserve segnalerà pazienza riguardo al ritmo dei tagli dei tassi di interesse quando annuncerà la sua prossima decisione politica mercoledì.
Al contempo, la settimana porta anche una serie di dati macro economici chiave, dal PIL europeo martedì, al PMI cinese mercoledì, all’inflazione europea e alla decisione politica della Banca d’Inghilterra giovedì. Prosegue nel frattempo la stagione delle trimestrali a stelle e strisce con le grandi aziende tecnologiche quali Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon e Meta Platforms.
In Asia, il sentiment beneficia delle ultime misure adottate dalla Cina per sostenere il mercato azionario con le autorità di regolamentazione finanziaria che hanno dichiarato, nel fine settimana, che interromperanno il prestito di alcune azioni per le vendite allo scoperto.
Per contro, pesano le preoccupazioni legate a una norma che impone alle società cloud statunitensi di rivelare i clienti stranieri che sviluppano applicazioni di intelligenza artificiale. Una legge che rischia infatti di alimentare ulteriormente le tensioni tra Washington e Pechino dopo che la scorsa settimana alcuni legislatori americani hanno proposto una legge contro le aziende biotecnologiche cinesi.
A ciò si aggiungono i timori relativi al settore immobiliare asiatico dopo che il tribunale di Hong Kong ha emesso un ordine di liquidazione del colosso immobiliare Evergrande che non è stato in grado di raggiungere un accordo di ristrutturazione con i creditori.
Dall’agenda macroeconomica odierna, attesto nel pomeriggio l’indice sull’ attività manifatturiera Fed Dallas, gennaio.