Italian Exhibition Group SpA (IEG) è la prima società fieristica italiana a ottenere la
Certificazione sulla Parità di Genere UNI/PdR 125:2022 per la piena corrispondenza delle politiche aziendali finalizzate all’equità lavorativa e all’inclusione di tutte le collaboratrici e i collaboratori attivi all’interno dell’azienda.
Tale certificazione riguarda le sedi fieristico-congressuali di Rimini e Vicenza, oltre agli uffici operativi di Milano e Arezzo. Il punteggio ottenuto da IEG è pari a 89,75 su un range previsto fra 60 e 100, secondo i certificatori fra i più alti riconosciuti.
L’entità di questo punteggio, spiega la società, “testimonia la presenza, ormai consolidata, di una serie di politiche di gestione del capitale umano volte al sostegno dell’occupazione femminile. Politiche che hanno creato negli anni un contesto aziendale che garantisce opportunità di crescita mantenendo sempre viva l’attenzione al work life balance”.
Il consolidamento della leadership sul tema della Diversity&Inclusion è tra gli obiettivi di sostenibilità che la società si è prefissata di raggiungere nello Strategic Plan 2023 – 2028, recentemente approvato.
Il processo di certificazione, terminato con l’audit di Bureau Veritas Italia, è stato coordinato per IEG dal team HR, guidato dalla sua direttrice Silvia Fabbri, insieme all’HR specialist Katia Calesini e ha visto la collaborazione dell’HSE coordinator di IEG Mattia Gasparini per gli aspetti concernenti l’integrazione con le altre numerose certificazioni già acquisite da Italian Exhibition Group.
IEG ha presentato all’ente certificatore Bureau Veritas Italia una fotografia aziendale composta dal 70% di presenza femminile, “testimonianza di un dna che storicamente distingue l’azienda e che ne ha generato l’impetuoso sviluppo proprio all’insegna di una relazione virtuosa fra inclusività e performance. Le donne con ruoli dirigenziali o di responsabilità di area sono il 50% e quelle con deleghe sui budget di spesa sono il 51% del totale”.
Le aziende di maggiore successo, aggiunge una nota, “sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro che punti con decisione sull’inclusività. Tra le imprese che sono riuscite a instaurare un clima di parità e inclusione, i profitti sono superiori alla media (+25-35%), vi è un più alto tasso di innovazione (+20%) e una migliore capacità di gestire i processi decisionali che si traduce in un +30% della capacità di individuare e ridurre i rischi aziendali”.
Inoltre, le aziende che adottano politiche basate su tali valori e che le sanno trasmettere all’esterno, “registrano benefici anche in termini di immagine e reputazione (Fonte: Bureau Veritas Italia)”.
“Con un pizzico di orgoglio – commenta il presidente di IEG SpA, Maurizio Ermeti – rivendico un riconoscimento che non è semplicemente il premio ad un percorso compiuto sull’onda di una cultura aziendale che finalmente si afferma nel mondo delle imprese, ma l’affermazione di una identità societaria che da sempre s’è caratterizzata con un requisito
sostanziato da premialità e riconoscimento dei talenti, ovunque essi siano”.
Per il presidente di Bureau Veritas Italia, Diego D’Amato, “Grazie alla UNI/PdR 125:2022, le aziende hanno a disposizione uno strumento formidabile per agire il cambiamento sul fronte della parità di genere, diffondendo una cultura inclusiva e misurando il proprio impegno al miglioramento. Siamo orgogliosi di contribuire, con i nostri audit di certificazione, ad una maggior consapevolezza sui temi del gender gap, valorizzando l’impegno di aziende che, come IEG, possono essere prese ad esempio nel proprio mercato di riferimento”.