Le borse europee chiudono miste, con Wall Street perlopiù in ribasso dopo le prime ore di contrattazioni, in attesa della decisione sui tassi della Fed.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,4% a 30.744 punti, sopra la parità come l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Negativi invece il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,5%, lo S&P 500 lo 0,9%, il Dow Jones scambia intorno alla parità.
Focus principale sulla Fed e sulla decisione sui tassi d’interesse, attesa in serata: il Federal Open Market Committee dovrebbe mantenere i tassi invariati, nell’intervallo 5,25%-5,50%, ma la conferenza stampa del presidente Powell a valle della riunione potrebbe fornire indicazioni utili sulla decisione successiva di marzo, dove i mercati scontano al momento un taglio dei tassi con una probabilità di circa il 60%.
Giovedì l’attenzione si sposterà sulla riunione della Bank of England.
Focus questa settimana anche sulla pubblicazione di una serie di dati macroeconomici, che culminerà venerdì con il job report statunitense: la stima ADP di gennaio sull’occupazione Usa ha evidenziato un valore di 107mila nuovi posti di lavoro, al di sotto delle attese (150mila) e del dato di dicembre (158mila).
Sempre in America, la Mortgage Bankers Association ha reso noto che nella settimana al 26 gennaio le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti sono scese del 7,2%, dopo il +3,7% della settimana precedente.
In Francia, l’indice CPI preliminare ha registrato a gennaio un calo dello 0,2% su base mensile, rispetto alla variazione nulla delle attese e al +0,1% di dicembre. Su base annua il dato ha registrato un incremento del 3,1%, in rallentamento oltre le attese (+3,3%) rispetto al +3,7% del mese precedente.
In Germania, il CPI preliminare ha segnato un +0,2% su base mensile, rispetto al +0,1% del consensus e del mese precedente. Il dato su base annua evidenzia una crescita del 2,9%, in rallentamento oltre le attese (3,0%) rispetto al +3,7% di dicembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,085, il cambio dollaro/yen scende a 146,3. Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-2,3%) a 80,6 dollari e il Wti (-2,6%) a 75,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 162 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,74%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Telecom Italia (+2,2%), Hera (+1,8%), Terna (+1,6%), Banco Bpm (+1,5%). Si posizionano in coda invece Pirelli (-1,9%), Eni (-0,7%), Inwit (-0,7%), Moncler (-0,7%).