Gli eurolistini chiudono deboli, con Wall Street in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,2% a 30.689 punti, sotto la parità come il Cac 40 di Parigi (-0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,3%.
Cresce l’attesa per il job report Usa di domani pomeriggio che dovrebbe fornire nuove indicazioni sull’economia statunitense e quindi aiutare gli operatori a delineare le prossime decisioni della Federal Reserve.
Il tutto dopo che i dati odierni hanno messo in luce un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro americano con richieste settimanali di sussidi di disoccupazione aumentate oltre le attese a 224mila unità e all’indomani delle dichiarazioni di Powell che ha allontanato l’ipotesi di un taglio ai tassi già a marzo.
Sempre in tema di politica monetaria, oggi la Bank of England ha mantenuto invariato il costo del denaro, in linea con le decisioni di Bce e Fed. L’istituto, pur lasciando intravedere l’ipotesi di tagli ai tassi, ha avvertito che le pressioni sui prezzi potrebbero riemergere.
Prosegue poi la stagione delle trimestrali, con gli occhi puntati sui conti di Apple, Amazon e Meta, attesi in serata.
Nella ricca agenda macro di oggi, negli Stati Uniti a gennaio l’indice Pmi Manifatturiero finale si è attestato a 50,7 punti, al di sopra del consensus e del dato preliminare, entrambi a 50,3 punti. Il dato finale di dicembre era pari a 47,9 punti.
Nello stesso mese, i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un calo dello 0,4% su base mensile (dato preliminare), in linea con le attese, dopo il +0,2% di dicembre. Su base annua i prezzi al consumo hanno riportato un +2,8%, a fronte del +2,7% del consensus e del +2,9% del mese precedente.
Sempre a gennaio, in Italia, l’indice armonizzato UE preliminare dei prezzi al consumo ha registrato un progresso dello 0,9% su base annua, al di sopra delle attese (+0,8%) e in accelerazione rispetto al +0,5% di dicembre. Su base mensile, il dato ha evidenziato un calo del’1,1%, rispetto al -1,2% del consensus e al +0,2% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,085, mentre il cambio dollaro/yen scende a 146,1. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Brent (+1,1%) a 81,4 dollari e il Wti (+1,1%) a 76,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 160 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,71%.
Tornando a Piazza Affari, guida Ferrari (+9,2%) in scia ai conti, seguita da Interpump (+2,7%), Stellantis (+1,3%), Brunello Cucinelli (+0,4%). Si posizionano in coda invece Banca Monte Paschi Siena (-3,4%), Hera (-3,2%), A2a (-2,8%), Finecobank (-2,6%).