Intesa Sanpaolo archivia il 2023 con un utile netto pari a 7.724 milioni, in progresso del 76,4% rispetto al 2022 trainato dagli interessi netti.
Il risultato corrente lordo riporta una crescita del 64,6% e il risultato della gestione operativa aumento del 31,4%.
I proventi operativi netti si incrementano del 17,2%, mentre i costi operativi riportano un +3,6% vs il 2022.
I risultati del 2023 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi, grazie al modello di business ben diversificato.
Significativo il ritorno cash per gli azionisti, con la proposta del Cda all’assemblea di dividendi complessivi pari a 5,4 miliardi (2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023 e di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024), a cui si aggiunge l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di common equity tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024, subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’assemblea.
L’attuazione del piano di impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 la patrimonializzazione è largamente superiore ai requisiti normativi: common equity tier 1 ratio al 13,7% deducendo dal capitale 2,6 mld di acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023 e 2,8 mld di saldo dividendi 2023 proposto (13,2% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024), senza considerare circa 125 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 25 nell’orizzonte 2024 – 2025.