Le borse europee rallentano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano incerti.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 31.017 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,4%), l’Ibex35 di Madrid (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,1%).
Gli investitori stanno metabolizzando le recenti dichiarazioni di diversi funzionari della Federal Reserve. Si smorza intanto l’ottimismo di un rapido cambio di rotta della banca centrale americana verso un allentamento e i mercati hanno sostanzialmente azzerato l’aspettativa di un intervento sui tassi a marzo nonché ridotto la probabilità assegnata a un taglio a maggio.
In attesa dei nuovi interventi odierni dei policy maker della Fed, il presidente dell’istituto di Minneapolis, Neel Kashkari, ha affermato che i funzionari hanno tempo per valutare i dati in arrivo prima di effettuare un allentamento, mentre l’omologo di Chicago Austan Goolsbee ha ribadito che desidererebbe vedere dati più favorevoli sull’inflazione.
In Europa, secondo il numero uno della banca centrale spagnola, Pablo Hernandez de Cos, la Bce è fiduciosa che l’inflazione stia tornando al target del 2% e che la prossima mossa dell’Eurotower sarà un taglio dei tassi di interesse.
Dall’agenda macroeconomica, a dicembre le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno evidenziato un calo dell’1,1% su base mensile, leggermente di più rispetto al -1% delle attese e in peggioramento dal +0,3% di novembre (rivisto da -0,3%). Su base annua, il dato ha segnato una riduzione dello 0,8%, come da consensus, ma in rallentamento dal -0,4% del mese precedente (rivisto da -1,1%).
A gennaio, in Italia l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è salito a 96,4 rispetto al dato del mese precedente pari a 95,8.
A dicembre gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un aumento su base mensile dell’8,9%, rispetto al -0,2% stimato dagli analisti e dopo la variazione nulla di novembre (dato rivisto da +0,3%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini hanno evidenziato un incremento del 2,7%, rispetto al -5,3% del consensus e al -4,7% di dicembre (dato rivisto da -4,4%).
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,073 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 148,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 78,2 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 72,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 155 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,88%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Leonardo (+3,3%), seguita da Pirelli (+2,8%) e Amplifon (+1,7%) mentre arretrano in particolare Interpump (-4,4%) dopo il downgrade e il taglio delle stime da parte degli analisti, Erg (-2,3%), Enel e Nexi (-1%).